Virginia Giuffre, una delle principali querelanti nel caso contro Jeffrey Epstein, un finanziere americano accusato di traffico di minorenni, si è suicidata nella sua casa in Australia, ha annunciato oggi la sua famiglia, citata da agenzie internazionali.
"È con il cuore pesante che annunciamo che Virginia è morta ieri sera nella sua fattoria nell'Australia Occidentale", ha dichiarato la famiglia in un comunicato. "Si è suicidata dopo una vita di violenza sessuale e sfruttamento sessuale. Virginia era una guerriera. La sua luce ha aiutato molte sopravvissute (alle violenze sessuali) a rialzarsi. Alla fine, il peso di ciò che aveva vissuto è diventato così pesante che Virginia non è più riuscita a sopportarlo", si legge nel comunicato. Nata negli Stati Uniti,
Giuffre aveva 41 anni e viveva in Australia da anni. Nel 2021 ha intentato una causa contro il principe Andrea di Gran Bretagna dopo aver accusato il fratello minore del re britannico Carlo III di essere tra i diversi uomini con cui Epstein l'aveva costretta ad avere rapporti sessuali all'età di 17 anni. Nell'agosto 2022, le parti hanno raggiunto un accordo giudiziario, in base al quale all'americana è stato pagato un risarcimento. L'importo non è stato annunciato ufficialmente, ma secondo i media britannici ammontava a circa 15 milioni di dollari. Epstein è stato arrestato nel luglio 2019.
La procura ha affermato che vi erano prove che, nel periodo 2002-2005, avesse organizzato visite nella sua casa di Manhattan per decine di ragazze minorenni, la più giovane delle quali aveva 14 anni. La cerchia di amici e conoscenti di Epstein comprendeva un gran numero di politici attivi, non solo degli Stati Uniti ma anche di altri paesi, tra cui ex capi di stato, importanti imprenditori e star dello spettacolo. L'azione penale contro il finanziere è stata archiviata dopo il suo suicidio avvenuto mentre era in custodia, il 10 agosto 2019.
