Già 30mila a San Pietro per la fumata, flusso in aumento
Sono già 30mila le persone che hanno raggiunto piazza San Pietro per assistere alla fumata. Lo si apprende dalla Questura. Il flusso di fedeli è in costante aumento.
A piazza San Pietro gli occhi dei fedeli puntati verso comignolo
Seduti sui sampietrini, su teli
improvvisati con gli impermeabili usati fino a qualche ora fa, in
ginocchio con una coroncina del rosario tra le mani. I fedeli arrivati a
piazza San Pietro e che stanno riempiendo le aree racchiuse nel
colonnato hanno gli occhi puntati verso il comignolo da quando sono
state chiuse le porte della Cappella Sistina, nell'attesa di vedere la
prima fumata, anche se mancherebbero ancora diversi minuti. A
distogliere lo sguardo di pellegrini, religiosi, turisti e curiosi,
muniti prontamente di smartphone, è soltanto il drone che di tanto in
tanto sorvola la piazza, spaventando i gabbiani.Cinzia, insieme alle sue
figlie Eleonora e Alessia, se potesse non lascerebbe la postazione al
centro della piazza, dove sono arrivate intorno alle 14.30, nemmeno
questa sera.
"Mi piacerebbero Tagle come Papa, appena l'ho visto mi ha scaldato il cuore", dice la donna esprimendo una sua preferenza.
"È gesuita come Papa Francesco, che abbiamo amato, e vorrei che
continuasse quello che ha messo in pratica Bergoglio", aggiunge la
figlia Alessia che a nemmeno un anno di vita è stata presa in braccio da
Giovanni Paolo II, nella chiesa della Trasfigurazione di Nostro Signore
Gesù Cristo, a Roma. Mentre la sorella Eleonora è in attesa della
fumata "per curiosità". Tra i fedeli anche una diocesi del Vietnam, tra
loro ci sono due sacerdoti che in Italia si fanno chiamare entrambi
"Vincenzo". Su quale Papa vorrebbero non si lasciano scappare nulla,
"non possiamo", rispondono con una risata. E sono diverse le bandiere
esposte, legate alle transenne o indossate da chi è in piazza. Tra le
tante: Brasile, Argentina, Polonia, Messico, Stati Uniti, come se fosse
una grande competizione sportiva internazionale.
'Extra omnes', al via il conclave per eleggere il Papa
Con l'"extra omnes" pronunciato dal maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, monsignor Diego Ravelli, prende il via il conclave per eleggere il 267° Papa. Tutti gli astanti lasciano ora la cappella Sistina, all'interno della quale restano solo i cardinali elettori, lo stesso maestro e l'ecclesiastico incaricato di tenere l'ultima meditazione prima delle votazioni, il cardinale Raniero Cantalamessa. Una volta usciti tutti il maestro chiude la porta d'accesso alla cappella Sistina. Al termine della meditazione, anche il maestro e il cardinale Cantalamessa lasciano la cappella Sistina e si avviano le operazioni di voto.
I cardinali nella Sistina, giurano fedeltà e segretezza, tutto in latino
I cardinali, prima di cominciare i lavori del conclave, giurano prima tutti insieme e poi singolarmente. Giurano davanti a Dio di essere fedeli al loro compito in caso di elezione a Papa e giurano anche segretezza sui lavori del conclave. A leggere il giuramento, a nome di tutti, è il cardinale Pietro Parolin che presiede il conclave.
E' il latino la lingua parlata nella Cappella Sistina: inni, preghiere e giuramento, prima dell'avvio del conclave, sono pronunciate nella antica lingua della Chiesa. Come anche sarà in latino la formula finale dell'Extra Omnes.