Vandalizzato e distrutto da un
ordigno l'ingresso del centro sociale autogestito La Strada nel
quartiere Garbatella a Roma a pochi passi dal teatro Palladium.
"Questa notte è stata distrutta una delle porte di ingresso
dello spazio ed è stato avvertito il boato di una esplosione -
denuncia lo stesso centro sociale - siamo parte di una comunità
larga che ha dimostrato più volte in questi mesi di essere
pronta a praticare solidarietà e i valori dell'antifascismo e
dell'antirazzismo nelle strade del nostro quartiere.
Denunciamo questo ennesimo episodio, la reiterazione e il clima sempre più violento non solo nella nostra città, legittimato dal silenzio del governo sul massacro di Gaza e dalla continua e incessante predisposizione a discorsi d'odio e sopraffazione.
Non ci
facciamo intimidire".
Solidarietà e preoccupazione è stata espressa da numerosi
esponenti politici. Il presidente del Municipio VIII in cui si
trova il centro sociale, Amedeo Ciaccheri, evidenzia che colpire
il centro sociale significa "attaccare una comunità intera che
quotidianamente pratica solidarietà e cultura. Chiederemo con
urgenza la massima attenzione da parte delle autorità competenti
e degli organi di sicurezza per fermare queste incursioni
notturne, caratterizzate da una modalità spregiudicata e
allarmante, prima che possano verificarsi fatti ancora più gravi
che mettano a rischio l'incolumità delle persone".
Il Pd di Roma, con Enzo Foschi, parla di "brutta
intimidazione"; solidarietà arriva da Valeria Baglio, capogruppo
del Partito democratico in Campidoglio, mentre il deputato dem
Roberto Morassut sottolinea come a Roma e in Italia "si
moltiplicano gli attacchi contro sedi di partiti politici,
movimenti, associazioni che lavorano nel sociale. C'è un clima
pesante dovuto a uno scontro politico che trascende la normale
dialettica e fomenta episodi di violenza". Preoccupazione è
stata espressa infine dal consigliere regionale di Sinistra
Civica Ecologista Claudio Marotta, da Luca Blasi, membro della
segreteria romana di Sinistra Italiana e da Giovanni Barbera
(Rifondazione Comunista Roma).